Work-Life Separation o Work-Life Integration? Separare la vita professionale da quella privata o integrarla per rendere tutto più fluido e meno discontinuo? Sono questi i due schemi mentali ereditati dal Covid e che negli ultimi anni hanno caratterizzato la quotidianità di tanti lavoratori, incoraggiati a lasciare la propria azienda in cerca di migliori condizioni. Si è trattato dell'ormai noto fenomeno delle Grandi Dimissioni, generato da un grande voglia di cambiamento. La stessa che ha spinto tanti Paesi – dal Regno Unito al Giappone – a sperimentare con successo la settimana lavorativa corta. Dopo il telelavoro forzato, un periodo intermedio di smartworking e il ritorno in presenza, le aziende hanno deciso di promuovere una riduzione delle giornate di lavoro da cinque a quattro.
La settimana corta è un successo in Francia
L'ultimo esperimento (riuscito) è avvenuto in Francia, dove una piccola azienda di Lione specializzata nella gestione dell'energia ha proposto ai propri dipendenti per sei mesi la settimana di quattro giorni per un totale di trentadue ore per gli impiegati e trentacinque per i dirigenti. Il risultato? Positivo, stando a quanto riportato dal quotidiano Elmy citato da Agi. "I tempi di pausa giornalieri sono passati da quasi 40 minuti a 34, e la pausa pranzo è stata accorciata di mezz'ora", ma nel complesso la produttività è cresciuta e si è riusciti a ottenere una migliore ottimizzazione del lavoro. Inoltre "le assenze tra i 120 dipendenti sono diminuite di oltre il 70%, il numero delle dimissioni è stato più che dimezzato, la durata media delle riunioni è stata ridotta da 63 a 54 minuti, e la quota di dipendenti è aumentata dal 23% al 48%".
Dopo i soddisfacenti risultati ottenuti in Inghilterra, anche dalla Francia arriva la conferma che il tempo è diventato la merce di scambio più preziosa. Tempo da dedicare a se stessi, allo sport, a un hobby, alla propria famiglia, ma anche alla crescita personale e alla salute, così tanto trascurata durante il drammatico periodo del Covid. Sapere di poter contare su un giorno libero a settimana per poter sbrigare incombenze burocratiche, fare quella visita medica che stiamo rimandando da troppo tempo o semplicemente riavvicinarci a ciò che ci fa stare bene è un ottimo modo per avere personale più riposato, motivato e anche preparato. Spesso infatti ai dipendenti manca il tempo necessario per fare formazione e accrescere le proprie competenze, con inevitabili ricadute in termini di soddisfazione personale e performance.
Il modello della settimana corta tuttavia non convince ancora tutti. In Piccardia gli agenti dell'Urssaf hanno lamentato l'aumento a nove ore della giornata lavorativa, motivo per cui alla fine solo tre agenti su 200 hanno deciso di aderire all'esperimento. La spiegazione si rintraccia anche nel fatto che, secondo Le Monde, per alcuni dipendenti il desiderio di flessibilità può essere sacrificato in nome di una remunerazione più alta (66%), della sicurezza sul lavoro (40%) e del piacere sul lavoro (37%). Il modello insomma non convince proprio tutti, ma su circa 10.000 dipendenti coinvolti nell'esperimento il livello di soddisfazione è stato molto alto. Segno che lavorare quattro giorni a settimana non è più sogno impossibile, nemmeno per i nostri cugini d'Oltralpe. E noi, cosa stiamo aspettando?
